A due passi dal famoso Teatro Brancaccio, ecco un’altro locale importante, questa volta per la cultura gastronomica.
Aperto negli anni ’30 come bottiglieria, e diventato trattoria alla vigilia degli anni ’60, questo è un locale dove si celebra il rito della tradizione italiana, con forte accento locale.
Ad iniziare dall’antipasto, per finire ai dolci, si passa attraverso tantissime praparazioni, con alcune zuppe, pappardelle e fettuccine in vario modo, ravioli, tortellini, gnocchi, e poi rigatoni con la pajata, tagliolini alla gricia e alla checca, bucatini all’amatriciana, spaghetti cacio e pepe e alla carbonara (molto buoni).
Per secondo, carne e pesce nelle preparazioni nazionali classiche, e poi qualche incursione nella città, con trippa, coratella, bollito alla Picchiapò, pollo con peperoni, addirittura le (quasi ovunque scomparse) lumache alla romana…
Il tutto, con una scelta di vini (fra i quali molti laziali più o meno noti) ampia per il tipo di locale, e a prezzi certamente onesti. Servizio un pò sbrigativo, ma corretto.